RICORDI DI MARE

Era, allora, così bello,
quando in spiaggia
ci andavamo in zoccoletti,
sulla sabbia che scottava.
Né palette né secchielli,
solo vecchi fil-di-ferro
da lanciare nella sabbia,
quasi fossero coltelli.
E sembrava una gassosa
un ben raro e grande lusso!

Altre foto d’epoca puoi trovarle su facebook …

@UDIO * PoetaMatusel legge RICORDI DI MARE *

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TRA SABBIA, MARE E CIELO …

Sfido tracine e meduse,
mentre nuoto come un pesce,
faccio lunghi giri in bici
e cammino ore ed ore…
Sto cercando di snellirmi,
per piacerti un po’ di più! 😉

@UDIO * PoetaMatusel legge TRA SABBIA, MARE E CIELO * @udio

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TRA CHELE DI GRANCHIO, CIELO!

 

 

Membra spossate riposano
molli su sabbie docili,
mentre sussurrano −
appena abbozzati −
pennacchi schiumogeni.
Dai flutti compari tu,
medusa improbabile,
dagli occhi azzurri
per troppi cieli
rubati ai larici.
Ma so che presto
anche tu sparirai,
come le efelidi,
quando il vento
nel sole tiepido
spazzerà i lidi…

 

 

 

PoetaMatusèl legge TRA CHELE DI GRANCHIO, CIELO!

 

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LISA DAGLI OCCHI BLU / MY BLUE-EYED LISA

 

LISA DAGLI OCCHI BLU

Capita, di tanto in tanto, che una donna
confonda piacevolmente i miei pensieri
e io mi trovi a fotografare una luna
sopra un mare risolutamente sereno.

Ti aspettavo, senza nemmeno saperlo,
da molto tempo e adesso, all’improvviso,
sei arrivata, senza né annunci né trombe,
a scompigliare l’ordine sparso dei sogni.

 

MY BLUE-EYED LISA

It happens, now and then, that a woman
pleasantly confuses all my thoughts,
and I end up photographing a moon
over a sea that is resolutely serene.

Unawares, I had been waiting for you
for a long time, and suddenly now
you turn up, without warning or fanfares,
to upset the random order of my dreams.

 

AUDIO * FILE * AUDIOPoetaMatusèl legge:
LISA DAGLI OCCHI BLU

 

* LINK *Mario Tessuto canta “Lisa dagli occhi blu” (1969)

 

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NETTUNINI … e non!

 

 

Vittorio recita avvincenti menù,
poetiche litanie in altre lingue.

Nettuno non ci accoglie col tridente,
ma una forchetta… per la pasta al dente!

Dona è un dono per il suo grande uomo
e per miti tartarughe nel bosco.

Ugo patisce poetiche pene:
è un deus-ex-machina, onnipresente!

Enrico somiglia un fachiro indiano,
appollaiato su un trespolo hi-tech.

Stefano cerca nascosti sentieri,
nei bui anfratti di un mondo-mistero.

Orietta, mitica, dolce guerriera,
conquista il mondo nel suo fuoristrada.

Diana, divinità, ma non di caccia,
però, forse, di qualche setta indiana?

Laura è l’aura, l’arietta di una sera,
che ci rinfresca, eppure scalda il cuore.

Dina e Tanya fanno i compiti in spiaggia,
donano amicizia e versi liberi.

L’assessore tiene tutti per mano,
oggi è lui il nostro grande ciambellano.

Anna sorride sempre mentre abbronza
ulteriormente l’impudico ventre.

Ivana incalza, microfono in mano,
un caronte per poeti adagiati!

Dante, che disturba mentre chiacchiera,
è zittito dall’ultimo arrivato…

Leveque contesta veementi poetesse,
per questioni imbrogliate, semantiche.

Iago, fin troppo bello, incravattato,
non trova Roderighi da fregare…

Giulia vi sembra un pavido uccelletto?
Esce fumo dalle nari anellate!

Claudia sul palco è un’artista da saloon,
o una dolce divinità dei boschi.

E la Poesia ci prende come un mare,
di Charles, ma senza chances per un ritorno…

E io? Vi scrivo questi parchi versi,
sia pur senza ornamenti per le genti!

 

 

 

 

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