ROAD TO PERDITION

 

 

Di boschetto in boschetto andavo col cane,
per brughiere danesi infinite andavo, per
perdermi, ma poi, con sorpresa, ogni volta
io ritrovavo me stesso: tutti i pezzi tornavano
ad essere un unico pezzo, non omogeneo,
forse, ma scibile e riconoscibile, anche da me.

E non dava fastidio nemmeno il pungente
odore di vasti porcili, quel lezzo nell’aria
di passi sereni su zoccoli fatti di fiocchi
di nevi perfette, compagne di sere di sogni.

Ora, cerco per vane campagne un senso
di direzione, una bussola o stella cometa;
un segno qualsiasi, di dèmoni o diavoli,
angeli o divinità, cartello stradale che dica:
è questa la strada, è di qua che tu devi andare!

 

 

PoetaMatusèl legge
ROAD TO PERDITION

 
 
 
 

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Copyright © 2014 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

 

 

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PENSIERI COME FOGLIE CADUCHE PER TERRA

 

Tu sei l’acqua
di monte
cristallina,
che disseta,
che sorride –
ma non bagna.

Sei la volpe,
lampo timido
e fugace,
che scoppia
tra due boschi
una mattina.

Sei l’odore
dei funghi
che non vedo,
su sentieri
che disegna
la mia cagna.

Sei l’arco
– effimero –
che in cielo
emoziona,
ma svanisce
in un baleno.

Sei il vino
di quest’uva
non raccolta,
la promessa
di vendemmie
seducenti.

Sei un fremere
di passeri
fra le canne
autunnali
di questo
dolce colle.

Sei l’attimo
fuggente
che non torna,
lo strale
non trattenuto,
irrefrenabile.

Sei l’orma
inesplicabile
che hai lasciato
nel campo vuoto,
arato ed erpicato,
del mio cuore.

  

   

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