ORFANO, MAI SENZA MADRE

 

 

A mia madre Corinna

 

Mia madre morì, io bambino.
Capii solo molto più tardi
che lei non mi aveva lasciato
da solo, abbandonato in balìa
di venti o di mani qualunque,
nel buio che già conoscevo,
in tetre foreste di nordiche storie.
Lei mi aveva lasciato un dono
immenso – una Madre – adottiva
forse, però, a differenza di lei
stessa, una creatura immortale:
Poesia, che tengono viva le Muse,
dolci, imprescindibili fonti di luce,
inestinguibili bàlie dell’Ispirazione!

 

 

PoetaMatusèl legge
ORFANO, MAI SENZA MADRE

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Copyright © 2014 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

 

 

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MALEDETTE, ODIATE CAMPANE, DANNATE CAMPANE!

 

Non chiedetemi perché mai le odio
queste dannate, incessanti campane!

Non ho ancora del tutto finito di smaltire
il frastuono di quelle dannate campane,
che da bimbo udivo ma non capivo
il semplice fatto di mia madre morta.
E le campane sembravano non volere
mai più interrompere il loro abbaiare,
quel loro ululare da voraci avvoltoi!

Perciò non chiedetemi perché le odio,
maledette campane, odioso frastuono,
irritante rumore e tirannica voce
di preistoriche, ataviche prediche!

 

 

 

PoetaMatusèl legge
MALEDETTE, ODIATE CAMPANE,
DANNATE CAMPANE!

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MADRE, ECCO TUO FIGLIO!

 

A mia madre Corinna

 

In una giornata
fredda umida nebbiosa,
è venuto alla tua fossa,
Madre, il “figlioletto-tuo-
che-ancor-cerca-la-mamma”
e ha concluso che, in fondo,
ma proprio in fondo, cioè là,
sotto quella terra, non ci sei Tu,
ma solo un mucchio d’ossa.

 

 

Copyright © 2012 Guido Comin – Belluno, Italy. All rights reserved.

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FIGLIO DI UN CANE

 

 

“Non so quante ne ho amate, / non so quante ne ho avute,
per colpa o per destino / le donne le ho perdute…”

Francesco Guccini

 

Dedicata a me stesso

 

Ho avuto tre madri.
Una alla volta, purtroppo,
a turno, tutte e tre
mi hanno lasciato,
cucciolo in autostrada;

 

da grande, un Chisciotte,
delirante poetucolo
tra i biechi, fumosi
mulini a motore,
mostri ruggenti
assetati di sangue.

 

Eppure resisto, io sì,
sono qua e perfino
il Pizzocco, maledetta
montagna d’infanzia,
è crollato prima di me!

 

Il problema è un altro:
io le adoro, eppure …
le donne le lascio.
O a volte sono loro
che lasciano me –
nuove madri spietate.

 

Ma io ormai le conosco –
le autostrade – e, vecchio
cagnaccio randagio,
un pezzo di pane,
bene o male, lo trovo.
E un caldo giaciglio.

 

Talvolta, perfino carezze!

 

 

 

* LINK * Il testo di Cirano, di Guccini:

 

http://www.canzoni-mp3.net/f/francesco_guccini/canzoni/testo_cirano.htm

 

Da “I Versi dell’Airone”
di Guido Comin PoetaMatusèl
© 2014 Albalibri Editore

 

 

 

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