LE MUSE SVEGLIANO TROPPO PRESTO!

 

Qualche sparuta tortora - Foto Guido Comin PoetaMatusèl

Qualche sparuta tortora – Foto Guido Comin PoetaMatusèl

 

A Martina

 

Il nibbio ancora non si fa vivo, né
i rondoni pazzerelli, che zigzagando
trafiggono questo mio stanco cuore,
strapazzandolo come le mie uova al
pomodoro che Tu apprezzasti, tra un
“no”, un “ma” e un sorriso assai dolce.
Stamani solo aeroplani, che cupe nubi
mi nascondono ma non all’udito, e poi
quelle pettegole, rauche cornacchie, e
i miei passeri che vivono nei fori della
muratura e qualche sparuta tortora;
nonché, tra i due tappeti di grano, un
cane, che porta a spasso il suo padrone.
Ma in compenso ci sei Tu, eccome ci sei,
Tu che piacevolmente mi scombussoli
un’esistenza un po’ troppo ordinata,
Tu che porti una raffica d’aria fresca
a spazzare via le ragnatele dalla mente!
Tu, di cui molto presto dovrò purtroppo
imparare nuovamente a fare a meno…

 

 

Tappeti di grano - Foto Guido Comin PoetaMatusèl

Tappeti di grano – Foto Guido Comin PoetaMatusèl

 

 

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LE MUSE SVEGLIANO TROPPO PRESTO!

 
 
 

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Copyright © 2019 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

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PRIMAVERA E … PRIMAVERA

 

Azzurro improbabile - Foto Guido Comin PoetaMatusèl

Azzurro improbabile – Foto Guido Comin PoetaMatusèl

 

A Silva

Dopo ciliegi, forsizie e biancospini,
ora incontro crochi e narcisi
un poco ovunque. Poi, verranno
acacie ed ippocastani, e, prima
o dopo, gronderà di luce dorata
il maggiociondolo. Nei cespugli,
già fremono alucce di passeri,
e a breve ritorneranno i folli
rondoni – frecce che trafiggono
cuori – a rattoppare precarie,
logore nuvole, in cieli di azzurri
alquanto improbabili. Sebbene
a latitudini assai diverse, rimane
tuttavia sempre amica quella sola,
vera divinità, imprescindibile Diva:
Natura. Eppure di nuovo cercherò,
benché passata la prima fioritura,
altrove la mia sola, unica, sincera,
vera ed impareggiabile Primavera!

 

 

Esplode Primavera - Foto Guido Comin PoetaMatusèl

Esplode Primavera – Foto Guido Comin PoetaMatusèl

 

 

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PRIMAVERA E… PRIMAVERA

Il sottofondo musicale è “Primavera”, un pezzo originale,
scritto ed eseguito da Guido Comin PoetaMatusèl.

 
 
 

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PRIMAVERA DIVERSA … E PIÙ VERA!

 

Rami spogli di tristi alberi - Foto Guido Comin PoetaMatusèl

Rami spogli di tristi alberi – Foto Guido Comin PoetaMatusèl

 

“dàime la man, putèla, compàgna ‘l mè sintér
gh’è i zirési ‘n pel pu pàlidi, i se strùssia armelinàri
e tut i fiori ‘ntorn i ‘ndòra ‘l bosch che sbògia …”

Diaolin Giuliano Natali

 

A Silva

 

Un sole pallidissimo,
che appena si fa strada
tra i rami scuri e ancora spogli
di tristi alberi,
non fa certo una primavera
degna del nome.
Rallegrano però altri alberi,
tutti ricoperti già
di fiori; e merli e passeri
si danno un gran da fare,
ad azzuffarsi ferocemente
per poche femmine.

Più discrete, cornacchie
e gazze lo fanno, ma
lontano da occhi umani
troppo invadenti.
Crochi e narcisi scoppiano
ormai ovunque,
incuranti del folle traffico
che tutto inquina;
persino forsizie, laggiù
trovate già sfiorite,
ora sfoggiano qui le splendide
livree gialle.

Ma la nostra primavera
è ben altra cosa,
se ci ritroviamo a quel bivio,
dove allora
ci lasciammo, nel bosco,
per seguire strade diverse,
eppure di rado troppo divergenti.
E vorrei ora prenderti la
mano, per mai più
lasciarla e fare in modo
che ogni minuto,
che ancora ci sarà dato,
non duri per meri,
miseri secondi, bensì una
piccola, preziosa Eternità!

 

 

Rallegrano altri alberi... - Foto Guido Comin PoetaMatusèl

Rallegrano altri alberi… – Foto Guido Comin PoetaMatusèl

 

 

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PRIMAVERA DIVERSA… E PIÙ VERA!

Musica: Jules Massenet, Méditation, dall’opera ‘Thaïs’
Violino: Steven Cheng

 
 
 

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PASTI POTENZIALMENTE FUNESTI

 

Spariti gli impavidi passeri – Foto Guido Comin PoetaMatusèl

 

A Dee

 

Il tempo minaccia, con nere nubi
di pioggia che freme impaziente,
e colazionare da solo con quella
(per te) scomoda sedia, da giorni
ormai anche lei di nuovo orfana,
potrebbe sul serio rivelarsi perfino
quasi fatale, almeno all’umore,
ma poi scendi tu – tuo malgrado
magari, o inconsapevole almeno –
da montaliana e salvifica nube:
falco e compagna atterriscono
alucce di impavidi passeri, che
tremano accanto all’erica nuova
del mio balcone; proprio loro che,
normalmente davvero tranquilli,
neppure questo omaccione
(quintalata quasi, però leggera!)
in un giorno qualsiasi paventano.
Ma, come i falchi, fulminea, Tu
sei già ripartita, tra nubi sparita,
e in cucina rimane, ridondante,
una lista di spesa di tua mano
– ricordi? – come me, farneticante,
ormai pure lei totalmente obsoleta.

 

 

Lista di spesa obsoleta – Foto Guido Comin PoetaMatusèl

 

 

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PASTI POTENZIALMENTE FUNESTI

 
 
 

  

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ORFANO, ANCHE DI CANE ORMAI

 

 

A   Gi

 

Gli storni e le gazze si vedono ovunque,
sugli alberi e tetti di pioggia, incuranti.
Mi fanno pensare a diseredati volatili:
i passeri, ormai spariti, e merli sparuti.
Forse persino per noi, tra pochissimo,
non esisterà più un dove o un perché.

 

La pioggia incessante andrà di nuovo
ad ingrossare la Piave, quasi asciutta,
ma tanto non c’è più un cane con cui
andare sui sassi di quel suo letto vuoto;
né motivo per continuare a torturarci,
ribattendo gli stessi sentieri di ricordi.

 

Ma è ciò che faccio qui, mentre scrivo,
se presto non apro alla nuova stagione.
E forse sei Tu quell’imprescindibile luce,
scintilla che già manca da troppo tempo;
sei Tu quel sogno di cui io avrei bisogno,
ma dovrai rimanere un bel sogno, proibito.

 

 

 

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ORFANO, ANCHE DI CANE ORMAI

 
 
 
 

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