SE NON FOSSE PER TE…

 

 

A   Gi

 

Se non fosse per te, che colori il mattino,
anche quando troneggia un grigio totale;
se non fosse per te, che mi fai camminare
su nordici laghi ghiacciati di fragili sogni;
se non fosse per te, che mandi in momenti
cruciali dolcissimi segni, anche subliminali,
d’incontri con miti bestiole, nuvole e lune;
se non fosse per te, che inciti a scendere
ancora nell’arena di lotte assai improbe;
se non fosse per te che ispiri, incessante,
quei versi di cui, mio malgrado, ancora io
vivo e mi nutro ogni giorno di solitudine…
Se non fosse per te: l’immaginabile fine!

 

 

 

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SE NON FOSSE PER TE…

 

Il titolo è stato ispirato da
‘Tutto Quello Che Un Uomo’
di Sergio Cammariere

 

 

 

  

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DOPO IL TERREMOTO, RICOMINCIARE!

 

 

A   Gi

 

Mi sento come potrebbe sentirsi un terremotato,
mentre vago tra immani macerie di Vita e tento
di capire che cosa potrei mai trovare che valga
la pena di essere ancora cercata, salvata, portata
con me in altre vite, che petulanti mi chiamano
già: ammiccano, invitano, come puttane sull’uscio
di bettole in porto di mare negli anni Sessanta.
Poi, mentre dispero e lascerei tutto, chiedendomi
ad alta voce se non sarei stato meglio anch’io là,
sotto quelle macerie, mi giunge folata di un alito
dolce che riconosco all’istante; poi segue la voce,
che sempre sorride e solo parla di Amore, anche
per tutto questo infernale marasma. E sono salvo!

 

 

 

 

PoetaMatusèl legge
DOPO IL TERREMOTO, RICOMINCIARE!

 
 
 

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ATTESI CATACLISMI E MANI PIETOSE

 

 

Venne una man dal cielo,
E in più spirabil aere
Pietosa il trasportò;

– Alessandro Manzoni

A Laura

 

Guarda, il Piave quest’oggi è di nuovo
color caffelatte, con tocco di muffa,
e quest’autostrada, che porta di corsa
verso radiografie del torace, urgenti,
ormai la conosco davvero a memoria!

Sai, amavo guidare, ma ora è una noia
percorrere tanti chilometri senza capire
bene dove sto andando… o dove dovrei.
Mai mai come ora mi ero sentito, mai,
come se la vita più non mi appartenesse;
mai prima d’oggi avevo mai percepito
sensazioni di deriva, abbandono, apatia.

Eppure è già maggio: acacia e sambuco
– li vedi? – presenti all’appello, ma vorrei
solo mancare io stesso all’appello, tra poco.
Più brava, la Terra anche quest’anno rinasce
e avrei anch’io tanto bisogno di rinascita,
ma forse, per rinascere, prima bisogna morire?

Improbabile giglio, tutto giallo, tra l’erba spicca;
e vigneti a perdita d’occhio, ormai già vestiti
di uniformi livree di un bel tenero verde, gioioso.
Lentissimo traffico dà spazio alla meditazione,
mentre tituba l’ennesimo scroscio del giorno.

Contadina bestemmia: niente fieno, quest’oggi,
e l’erba tagliata, delusa, rimane distesa sul prato,
in attesa di quel temporale, che arriva tra poco,
tempesta di vita, che anch’io attendo, trepido …

Ma forse sei tu quell’angelo tenero, impavido,
mandato da divinità a me ormai sconosciute,
che mi prende per mano e mi porta alla luce,
in arie più respirabili – fossero anche di esìli!

 

 

 

PoetaMatusèl legge
ATTESI CATACLISMI E MANI PIETOSE

 

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da cui nasce questa poesia …

 

 

 

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PERFETTA EFFICIENZA

 

 

Oggi nemmeno il gheppio osa volare:
sta rintanato in qualche sottotetto
di vecchio casolare in mezzo alla
campagna satura, sterminata.

Però l’airone grigio è sempre là,
impavido, imperterrito, spietato,
imperturbabile in riva al suo fosso,
per poi muoversi all’improvviso:
con fulmineo, repentino guizzo.

E allora per un’anguilla o pesce
non c’è più nemmeno tempo
per quell’ultima bestemmia
contro divinità che non esistono.
Non c’è più né tempo, né pietà,
né misericordiosa redenzione!

 

 

PoetaMatusèl
legge PERFETTA EFFICIENZA

 

 

 

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OCCHI – REAZIONE UGUALE E CONTRARIA

 

 

Ho tolto l’arresto al manubrio della martinicca
e il vecchio carro, fermo da tempo immemore,
ha ripreso a muoversi sui dislivelli della vita.
Potrebbe essere stato solo un gesto distratto,
mentre mi perdevo nel profondo dei tuoi occhi,
ma ormai il carro sta correndo ed accelerando,
sferragliando faville sulle discese di porfido:
il vecchio cuore, che si era a lungo assopito,
attendeva solo la scintilla di quei tuoi occhi …
Ma c’entrano poco le leggi della fisica, semmai
si potrebbe parlare, tutt’al più, di biochimica!

 

 

  PoetaMatusèl legge OCCHI – REAZIONE UGUALE E CONTRARIA

 

  Eugenio Montale, Mottetti – 10,
  con versione inglese di Alan Tucker

 

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