PROFUMO DI MORTE

 

 

Ho messo sul comodino il calycanthus,
per vedere se potessi addormentarmi
illudendomi che la vita sia pure
qualcosa di delicato e profumato.
Però poi ho sognato bambini uccisi
in paesi dove vive la barbarie;
ho sognato ragazze stuprate e poi
date anche tranquillamente alle fiamme;
ho sognato bei barconi che affondano
nei mari nostri di vergogna infinita,
stroncando anche vite neonate o non nate!
Poi, in mezzo a cotanta disperazione,
ho visto porci davanti a trogoli pieni
di carni immolate per loro, avidi
di tutto quel poco che è nostro, che loro
vogliono sottrarci, verri malefici.
Allora mi sveglio, in un tanfo atroce
e che, di sicuro, non è il calicanto…

 

 

PoetaMatusèl legge
PROFUMO DI MORTE

 

Da “I Versi dell’Airone”, di Guido Comin PoetaMatusèl.
Copyright © 2014 Albalibri Editore. All rights reserved.

 

 

 

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INDOVINELLO n.1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di solito vengon di notte,
non sempre si veston di nero,
non bussano mai
alle porte,
non piangon sul male
che fanno,
non mandano a dire
Veniamo!
Vengono:
cani da guardia
sono complici loro malgrado.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mentre misuri la stanza
a passi talvolta di danza,
di colpo, ti stanno alle spalle…
(Non osan mostrare la faccia!)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Che fanno?
Ti rubano l’anima!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Copyright © 2011 Guido Comin – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

 

 

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