FADALTO RIVISITATO, FUGACE

Autunno inoltrato.

Ritorno ai miei monti,
ma li trovo già freddi
e distanti, coperti di neve.
Nuovi scempi, colline
sventrate, i viadotti
scavalcano tutto.
Soli i laghi rimangono
intatti, impassibili.

E dire che questo paese,
una volta, era il mio!

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3 commenti su “FADALTO RIVISITATO, FUGACE

  1. Anonimo ha detto:

    Archeologia umana. Mi piace… Se il paese sia ancora il mio, o meno, me lo chiedo spesso! Forse altri paesi, più miei e che sento rimasti tali, mi chiamano. E forse un giorno risponderò alla chiamata…

  2. Anonimo ha detto:

    Archeologia umana. Mi piace… Se il paese sia ancora il mio, o meno, me lo chiedo spesso! Forse altri paesi, più miei e che sento rimasti tali, mi chiamano. E forse un giorno risponderò alla chiamata…

  3. Lorella De Bon ha detto:

    E’ ancora tuo! A questo mondo tutto cambia … come cambiamo pure noi. Forse, i poeti restano sempre gli stessi, archeologia umana che troppa gente snobba?

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