LONGARONE, 9 OTTOBRE 1963

 

 

Da una casa dimezzata,
come fosse una gran torta,
dal coltello delle acque,
un go-kart è testimone
– rosso orfano di bimbo.

Dalla sabbia e ghiaia spunta
mezza bambola di pezza;
qualche albero sparuto
oggi mostra nudo il cuore.

Ferri vecchi senza voce
si contorcono nel vuoto,
adirati contro il cielo
– ex binari senza pace.

Tutto sembra un greto immenso
di un torrente sconosciuto –
un torrente di tristezza,
dove regna, ormai, silenzio.

Tutto questo non racconto
per aver sentito dire:
queste cose vidi tutte,
coi miei occhi – dodicenni!

 

 

PoetaMatusèl legge
LONGARONE, 9 OTTOBRE 1963

 

 
 


Prezioso Visitatore che mi leggi, un breve commento, anche solo un saluto, non ti costa che un piccolissimo sforzo, però farà un enorme piacere a me, quando lo leggerò! Grazie di cuore!!   :O)

 

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4 commenti su “LONGARONE, 9 OTTOBRE 1963

  1. Gianni Carlin ha detto:

    Bellissima e, ogni volta, mi fa venire le lacrime agli occhi. Grande Guido.

    • PoetaMatusèl ha detto:

      Figurati a me, caro Gianni, che ogni volta rivivo quei pochi tremendi minuti di quel giorno, la visita con mio padre. Mia madre era contraria, ma lui disse che ero abbastanza grande per vedere, così che avrei potuto ricordare. E infatti…

  2. Devo dire che qui ti sei lasciato andare ad una nenia che rende il tutto molto più drammatico…

    bellissima

    • PoetaMatusèl ha detto:

      Grazie, Diaolin!! Una specie di litania per tutti quei morti…

      Avevo 12 anni e mia madre non pensava che fosse una buona idea portarmi a vedere, ma mio padre disse che ero abbastanza grande per vedere qualsiasi cosa e capire! E ricordare. Infatti…..

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