PASQUE, PASSAGGI DI PERDIZIONE

 

 

E poi, spesso, ci sono giorni maledetti,
come Pasque sprecate in morti inutili,
come quelle feste di solito trascorse
(dopo il pranzo di famiglia) nei boschi.
Tutto, allora, poteva anche far presagire
che la vita potesse essere lunga e felice;
oppure, forse, che sarebbe solo stata
inutile come quelle domeniche insipide.
Poi c’erano le notti, come ci sono ora,
che pullulavano di famelici fantasmi,
tanto che bisognava troppo spesso
cercare qualche rifugio, sotto a un letto,
come quasi quasi ti verrebbe ancora voglia
di provare a fare con i fantasmi attuali.
Ma tutto è cambiato e oggi sotto il letto
a malapena potrebbe starci un gatto …

 

 

PoetaMatusèl legge
PASQUE, PASSAGGI DI PERDIZIONE

 

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3 commenti su “PASQUE, PASSAGGI DI PERDIZIONE

  1. anna ha detto:

    Caro Poeta, nulla è cambiato in questo secolare rituale orrendamente triste e gotico..che si ripete nei secoli..

  2. Anonimo ha detto:

    poeta,
    nulla è cambiato con queste resurrezzioni, tranne che questo stanco rituale triste e assai “gotico”

  3. PoetaMatusèl ha detto:

    .

    PASQUA DI RESURREZIONE

    E mentre Cristo
    – dicono! –
    è risorto,
    io muoio
    lentamente:
    di noia e di tristezza.
    O forse
    son già morto,
    e nella brezza
    mattutina
    non più un uomo
    ma
    uno scheletro
    cammina!

    .

    Così scrivevo la Pasqua a Bonn, nel 1972. Oggi
    l’ho scritta un poco diversa, ma non troppo, forse…

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