RILUTTANTE RIENTRO AL CAMPO BASE

Gazza sul pino – Foto Guido Comin PoetaMatusèl

 

Oggi mi salutano, chiassose,
le mie gazze: Ben torni omai,
sembrano volermi gridare!
E i miei rondoni, gioiosi,
rattoppano sparse nuvole
che il vento ha appena strapazzate.
Mi fa festa, nella sua carrozzina,
il vecchio Günther e i miei gerani
sono sopravissuti alla siccità.
Nemmeno i passeri mi hanno
ancora abbandonato, benché
siano tutte esaurite le scorte
del mio ristorante aviario.
Fuori, scorazzano su monopattini
elettrici i nuovi zombie di questa
tragica era post-post-moderna,
loro che tra non molto saranno
del tutto incapaci, oltre di pensare,
anche di camminare, però convinti
di salvare in questo modo il Pianeta,
mentre invece estinguono soltanto
se stessi, la propria anima umana.
L’ascensore grande è di nuovo rotto
e qualche pazzo ha di nuovo sputato
su tutta la pulsantiera di quell’altro.
Ora è proibito tenere la bici in corridoio
e mi hanno perfino aumentato l’affitto.
Di nuovo da solo, mi trovo a pensare
se è così che davvero voglio vivere
il resto dei miei giorni ormai contati,
in questa ennesima, sia pure accogliente,
nuova patria di adozione recente.

 

Rondoni e nuvole - Foto Guido Comin PoetaMatusèl

Rondoni e nuvole – Foto Guido Comin PoetaMatusèl

 
 

Prezioso Visitatore che mi leggi, un breve commento, anche solo un saluto, non ti costa che un piccolissimo sforzo, però farà un enorme piacere a me, quando lo leggerò! Grazie di cuore!!   :O)

 

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2 commenti su “RILUTTANTE RIENTRO AL CAMPO BASE

  1. Silvia ha detto:

    …poesia malinconica del rientro…
    Anche la nuova patria, leggo dalle tue righe, ha qualche crepa.
    Mai quante la patria natia peró!
    Non so se questo basti, come dici tu, a farne la patria definitiva.

    • PoetaMatusèl ha detto:

      Grazie, Silvia!! La malinconia è durata poco, perché non mi ci crogiolo dentro più del tempo della creazione della poesia, poi me la faccio passare! Ho sempre detto (anche scritto) che “Patria” è là dove stiamo bene o meglio. Dunque, potenzialmente ovunque! Però forse non si può prescindere del tutto da quella che fu la prima … ;o)

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